CHIARO E TONDO

IL VIAGGIO DEI RIFIUTI SPIEGATO IN MODO SEMPLICE E CIRCOLARE

CARTA E CARTONE

Cosa si butta nella RACCOLTA DELLA CARTA?

  • Giornali e riviste
  • Libri e quaderni
  • Agende e calendari in carta
  • Fotocopie e fogli vari
  • Scatole e imballaggi in carta e cartone
  • Cartone della pizza poco sporco
  • Vaschette porta uova
  • Volantini e cataloghi
  • Tubi di cartone di carta igienica e carta assorbente da cucina
  • Libretti di istruzioni
  • Buste per le lettere
  • Gratta e vinci

Cosa NON si butta nella RACCOLTA DELLA CARTA?

  • Tetrapak
  • Tovaglioli e fazzoletti umidi o sporchi
  • Scontrini
  • Scotch
  • Cartone della pizza sporco
  • Carta da forno
  • Carta oleata per salumi e formaggi
  • Carta vetrata
  • Carta plastificata
  • Stampi di panettoni e colombe
  • Tessere e card
  • Cialde in carta

DOVE INIZIA IL VIAGGIO DELLA CARTA: LA CELLULOSA

La storia della carta inizia quasi 2000 anni fa in Cina, dove per la prima volta venne utilizzata la corteccia degli alberi per produrre i primi fogli. Fino a quel momento, il supporto per la scrittura era fatto di bambù o di seta, materiali poco adatti a un utilizzo massiccio: il primo perché troppo pesante, la seconda perché troppo costosa.
A partire dal XIII secolo la carta si diffonde anche in Europa; in Italia le prime cartiere arrivano nelle località di Fabriano e Amalfi.
Nel corso dei secoli, la pasta di legno si è affermata come materia prima migliore per la produzione della carta. Oggi, l’ingrediente principale della carta è la cellulosa, che deriva dagli alberi. Ma, grazie al riciclo, la cellulosa può essere riutilizzata per creare nuova carta; così, non è più necessario abbattere alberi.

IL CICLO DI VITA DELLA CARTA

  • PRODUZIONE
    La carta nasce dalla “Materia Prima” ottenuta dalla lavorazione delle fibre del legno; oppure, meglio ancora, si può ricavare dalla “Materia Prima Secondaria”, ottenuta dal recupero di carta e cartone provenienti dalla raccolta differenziata fatta dai cittadini con le diverse modalità di raccolta domestica e dalla raccolta mirata di imballaggi di cartone effettuata presso aziende, uffici e d esercizi commerciali.
  • UTILIZZO
    Quelli in cellulosa sono materiali fondamentali per la produzione di oggetti di uso quotidiano, compresi gli imballaggi in carta e cartone, fondamentali per la filiera settore secondario fin dalla Rivoluzione Industriale del XVIII secolo. Ma la loro utilità non si esaurisce nel consumo: ogni foglio di carta può essere riciclato fino a 7 volte!
  • RECUPERO
    Grazie ad una corretta raccolta differenziata, la carta gestita da Alia Servizi Ambientali viene consegnata agli impianti di trattamento che la selezionano, la ripuliscono dalle frazioni estranee e la pressano in balle di circa una tonnellata ciascuna, per poi inviarle alle aziende dell’industria cartaria aderenti a Comieco, il Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica.
  • RICICLO
    Le balle vengono immerse in vasche piene d’acqua e, tramite il movimento di pale rotanti, le fibre della cellulosa vengono separate e riprocessate, oltre che disinchiostrate. L’acqua necessaria in questa fase è inferiore di circa 250 volte rispetto a quella per la produzione di carta vergine. L’impasto subisce quindi un processo di raffinazione e dà vita a nuove bobine di carta riciclata tutte di grandi dimensioni, ma di diverso formato e spessore a seconda del prodotto cellulosico che ne rinascerà. Molte di queste sono definite bobine “giornale” perché sono specificamente destinate alla produzione dei quotidiani. Il 90% dei giornali italiani, infatti, è stampato su carta riciclata.
  • TRASFORMAZIONE
    L’industria cartaria suddivide ed essicca il materiale a seconda delle sue esigenze e lo trasforma in nuovi prodotti. Il processo di realizzazione della carta riciclata è molto simile a quello della carta vergine, ma ancora più semplice: il materiale derivato dagli alberi, infatti, contiene la lignina, che invece è assente nella filiera di riciclo.

COSA RINASCE

  • Cartone della pizza
  • Shopper
  • Scatole di cartone
  • Quaderni
  • Riviste
  • Libri
  • Quotidiani
  • Contenitori
  • Tovaglioli
  • Tovagliette
  • Tetrapak
  • Carta assorbente da cucina
  • Carta igienica
  • Vaschette/confezioni per alimenti

 

Un esempio? Con la carta ottenuta dal riciclo di 4 scatole per la pasta, si ottiene un quaderno.

IMBALLAGGI E CONTENITORI

Cosa si butta nella RACCOLTA DEGLI IMBALLAGGI E CONTENITORI?

  • Bottiglie di plastica
  • Flaconi, tubetti e contenitori in plastica
  • Tappi di barattoli e bottiglie (anche a corona)
  • Contenitori in tetrapak
  • Scatolette, barattoli e lattine in metallo
  • Vaschette e vassoi in alluminio
  • Carta stagnola e pellicola per alimenti
  • Plastica da imballo quali polistirolo e pluriball

Cosa NON si butta nella RACCOLTA DEGLI IMBALLAGGI E CONTENITORI?

  • Posate in plastica
  • Oggetti in vetro
  • Cannucce
  • Capsule
  • Oggetti in plastica 

NON SOLO PLASTICA, NON TUTTA LA PLASTICA

La raccolta degli imballaggi e contenitori non accoglie soltanto i rifiuti in plastica, ma anche quelli di metallo (acciaio, alluminio, banda stagnata), poliaccoppiati (tetrapak) e polistirolo.
Di questi materiali, però, vanno conferiti nei bidoncini e cassonetti blu soltanto quei prodotti pensati per contenere, confezionare o imballare qualcosa. Tutti gli oggetti in plastica o metallo che non sono né imballaggi né contenitori, invece, vanno gettati altrove. Ad esempio, le penne esaurite e i giocattoli rotti sono da conferire nel residuo non differenziabile. Questo perché le plastiche (tecnicamente “polimeri”) prodotte per contenere e trasportare i prodotti hanno una composizione diversa rispetto a quelle destinate alla costruzione di oggetti di più lunga durata. La plastica, infatti, è un materiale recente e tra i più versatili: basti pensare che i cosiddetti “tecnopolimeri”, sviluppati negli ultimi tempi, sono utilizzati per produrre componenti di motori, forni a microonde e perfino i caschi spaziali utilizzati dagli astronauti.

IL CICLO DI VITA DEGLI IMBALLAGGI E CONTENITORI

  • UTILIZZO
    Quelli conferiti nella raccolta degli imballaggi e contenitori sono rifiuti definiti “leggeri”, perché progettati per minimizzare il peso a favore della catena logistica. Alia Servizi Ambientali raccoglie in questa tipologia materiali di diversa composizione (plastica, alluminio, tetrapak ecc.) che vengono successivamente separati negli impianti dedicati.
  • SEPARAZIONE E RECUPERO
    Gli imballaggi e contenitori vengono ripuliti e separati in modo da essere poi preparati in balle di singoli materiali omogenei. Queste sono pronte per essere inviate alle diverse aziende italiane specializzate nel riciclo di ogni frazione, secondo gli accordi presi con il CONAI, il Consorzio nazionale Imballaggi.
  • RICICLO
    Alluminio e acciaio, separati dalle restanti frazioni tramite nastri magnetici, vengono fusi e trasformati in nuovi semilavorati pronti a rientrare nel ciclo di produzione.
    Tra gli imballaggi e contenitori, la plastica è la frazione più cospicua e complessa, sia per volume che per tipologia di polimeri. I rifiuti in plastica si dividono in:
    materiali plastici più pregiati (PET, polietilene, poliolefine ecc.) che seguono specifiche filiere di riciclo;
    plastica “eterogenea” (PLASMIX) che segue una particolare filiera sviluppata in Toscana da Revet.
  • SECONDA VITA
    Diverse aziende si occupano di lavorare e trasformare imballaggi e contenitori in nuovi prodotti riciclati. Sono tutte inquadrate dai diversi consorzi di filiera aderenti al CONAI, quali Corepla per gli imballaggi in plastica, CiAl per quelli in alluminio, Ricrea per l’acciaio.

COSA RINASCE

  • Nuovi imballaggi e contenitori
  • Arredi urbani
  • Manufatti per l’edilizia
  • Materiali per il settore dei trasporti
  • Elettronica
  • Apparecchiatura tecnica per ospedali e aziende chimiche
  • Materiali e attrezzi per l’industria agro-alimentare
  • Attrezzatura ludica e sportiva
  • Tessuti
  • Utensili e oggetti di uso quotidiano

 

Qualche esempio?

Con 100 bottiglie in plastica PET si ottiene la materia prima seconda necessaria a realizzare una sedia da giardino.

Dal recupero di sole 3 lattine di alluminio si può costruire la montatura di un nuovo paio di occhiali.

E l’acciaio contenuto in 19.000 barattoli in acciaio è sufficiente a produrre un’automobile.

ORGANICO

Cosa si butta nella RACCOLTA DELL’ORGANICO?

  • Bioshopper
  • Avanzi di cibo
  • Bucce, torsoli, gusci e lische
  • Alimenti avariati
  • Sfalci d’erba e di potature
  • Rami in piccole quantità
  • Foglie e fiori secchi
  • Terriccio
  • Gusci d’uovo
  • Bustine di tè
  • Fondi di caffè
  • Tappi di sughero
  • Fazzoletti e carta da cucina unti o umidi
  • Cenere spenta
  • Cassetta in legno per frutta e verdura
  • Stuzzicadenti, bacchette in legno e stecchi per gelato in legno
  • Rafia
  • Segatura
  • Peli di animali
  • Imballaggi compostabili (solo quando esplicitamente indicato)

Cosa NON si butta nella RACCOLTA DELL’ORGANICO?

  • Alberi e fiori finti
  • Carta pulita
  • Erba e sfalci in grandi quantità
  • Legno da potatura e rami in grandi quantità
  • Legno verniciato o trattato
  • Tappi in finto sughero
  • Olio alimentare
  • Cera
  • Capsule di caffè
  • Lettiera sintetica per animali domestici
  • Sapone
  • Spago

ORGANICO: DOVE INIZIA IL VIAGGIO

In natura non esiste lo spreco: tutto ciò che nasce segue un processo di crescita, sviluppo e riciclo. Grazie ai microrganismi (come funghi e batteri) e agli insetti la materia organica si trasforma, modifica la sua composizione e la sua consistenza e inizia così una nuova vita. Secondo un processo lungo e naturale, i residui organici diventano humus, un ricco fertilizzante nutriente per le piante. Ma non solo: grazie a innovative tecniche di captazione, gli impianti di trattamento gestione dei rifiuti organici possono estrarre il biogas, una fonte di energia rinnovabile e sostenibile.

IL CICLO DI VITA DELL’ORGANICO

  • UTILIZZO
    La materia organica è presente nelle nostre case sotto forma di prodotti alimentari (acquistati o direttamente cresciuti in orti e giardini) oppure di piante, sia in vaso che da terra. Il consumo dei primi e la manutenzione delle secondo produce inevitabilmente degli scarti, al 100% recuperabili. Ad essi si aggiungono tutti quegli oggetti prodotti con materiali organici (come tappi di sughero e imballaggi compostabili). 
  •  RACCOLTA DIFFERENZIATA
    Se correttamente conferiti nei cassonetti stradali e bidoncini per il Porta a Porta di colore marrone, i rifiuti organici possono essere recuperati al 100%. Per facilitare la raccolta domestica, nel kit del Porta a Porta viene consegnato anche un sottolavello, un piccolo contenitore forato che agevola il conferimento dei residui alimentari in cucina.
  • COMPOSTIERA DOMESTICA
    In alternativa alla raccolta stradale (con contenitori stradali o bidoncini Porta a Porta), chi possiede un orto o un giardino può richiedere la compostiera domestica per trasformare i propri rifiuti organici in humus fertilizzante. Il compostaggio è un processo completamente naturale, perciò facilmente replicabile anche negli spazi aperti privati. La compostiera domestica, fornita gratuitamente da Alia Servizi Ambientali, riproduce in piccolo lo stesso percorso di recupero della filiera.
  • RECUPERO
    La “Forsu” (frazione organica dei rifiuti solidi urbani), una volta raccolta dagli operatori urbani attraverso le modalità di Porta a Porta e cassonetti stradali con A-Pass, viene inviata agli impianti di trattamento. Qui viene innanzitutto ripulita da eventuali frazioni estranee.  
  • RICICLO
    I rifiuti sono poi selezionati per essere destinati agli impianti di compostaggio, dove il materiale viene miscelato con scarti di potature e verde, per poi essere inserito in strutture chiuse, chiamate biocelle. Qui, grazie a insufflazione di aria calda dal basso e a periodici rivoltamenti, nell’arco di circa 28 giorni si trasforma in ammendante compostato, sottoposto a un’ulteriore fase di maturazione all’aperto e rimiscelazione. Alia ha in cantiere la realizzazione di biodigestori anaerobici per trasformare questi rifiuti in biogas e ammendante.
  • RIUTILIZZO
    Il biometano verrà utilizzato come combustibile di origine non fossile o come gas domestico, mentre l’ammendante costituirà nuovo fertilizzante naturale nelle aziende agricole e florovivaistiche.Inoltre, la tecnologia green è sempre all’opera e sta mettendo a punto progetti di riciclo sempre più innovativi e creativi. Dai rifiuti agroalimentari trattati si possono ottenere contenitori per la conservazione di alimenti, pannolini per neonati, e perfino gomme per automobili!

COSA RINASCE

  • Terricci
  • Fertilizzanti
  • Biometano

 

Un esempio? Da 1 kg di scarto organico si ottengono 300 g di terriccio.

VETRO

Cosa si butta nella RACCOLTA DEL VETRO?

  • Bottiglie di vetro
  • Barattoli di vetro
  • Vasetti di vetro
  • Flaconi di vetro
  • Boccette di profumo in vetro

Cosa NON si butta nella RACCOLTA DEL VETRO?

  • Bicchieri rotti
  • Cristallo
  • Ceramica
  • Pyrex
  • Tappi di metallo

DOVE INIZIA IL VIAGGIO DEL VETRO

La componente principale del vetro è un materiale a base di silice, di cui è costituita la maggior parte delle sabbie e delle rocce del nostro pianeta. Non è quindi una componente di difficile reperibilità, ma la sua lavorazione per ottenere il vetro prevede un processo di fusione il cui impatto ambientale può essere notevolmente ridotto attraverso la filiera di riciclo.
Il vetro, inoltre, è un materiale solido “amorfo”, ovvero rigido ma allo stesso tempo facilmente plasmabile quando è allo stato liquido. Ecco perché è importante che il vetro abbia un proprio contenitore dedicato, sia nella modalità di raccolta Porta a Porta che nei cassonetti stradali ad apertura tramite A-Pass.

 

IL CICLO DI VITA DEL VETRO

  • UTILIZZO
    Il vetro è uno dei migliori materiali da imballaggio: permette, infatti, un’ottima conservazione dei prodotti ed è
    riciclabile all’infinito. Unico difetto? È più fragile rispetto ad altri materiali. Ma niente paura: anche quando si rompe, il ciclo di vita del vetro non si conclude! Anzi, i rottami vetrosi sono una materia prima seconda preziosa e inesauribile.
  • RECUPERO
    Alia Servizi Ambientali trasporta il vetro correttamente conferito nella raccolta differenziata presso gli impianti di selezione. Qui vengono eliminate le frazioni estranee ma anche dalle etichette e dai residui di alluminio. In questa fase vengono separate anche le frazioni di quei materiali che costituiscono i “falsi amici” del vetro, come cristallo, ceramica e pyrex. Il rottame di vetro diventa così pronto per essere ancora una volta fuso e ritrasformato in nuovi contenitori.
  • RICICLO
    Una volta rimiscelato con una piccola quantità di sabbia silicea, il materiale vetroso è destinato all’altoforno, dove inizierà la sua seconda vita. Dopo il raffreddamento, il rottame vetroso fuso viene sottoposto a numerosi controlli e inviati alle aziende, nella maggior parte dei casi imbottigliatrici. Questa filiera di riciclo è costituita da impianti e aziende aderenti a CoReVe, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero dei rifiuti di imballaggio in vetro. Nell’area metropolitana di Firenze le strutture di recupero e riciclo di questo materiale sono concentrate nell’empolese, dove le prime esperienze di riciclo del vetro risalgono all’Ottocento.
  • RIUTILIZZO
    Il vetro viene riciclato da più di duemila anni: i Romani sono stati dei precursori anche in questo. Con il passare del tempo il processo di recupero si è affinato e oggi siamo in grado di avviare al riciclo gran parte del vetro che produciamo. Più del 60% delle bottiglie italiane, ad esempio, sono realizzate con il vetro proveniente dalla raccolta differenziata nazionale. In più, le nuove tecnologie consentono agli oggetti in vetro riciclato di avere caratteristiche sempre migliori: a parità di resistenza, le bottiglie di oggi sono più leggere del 15% rispetto a quelle di 30 anni fa.
  • RISPARMIO
    Il riciclo del rottame di vetro permette un risparmio importante di materie prime e un risparmio di energia di circa il 25-30% rispetto alla produzione ex novo. Per ottenere una bottiglia di vino del peso di 350 g, infatti, si possono utilizzare 420 g di materie prime tradizionali fuse a una temperatura di circa 1600°C oppure 350g di vetro riciclato fuso a circa 1400°C.

COSA RINASCE

  • Bottiglie per bevande
  • Barattoli e vasetti per uso alimentare
  • Flaconi e contenitore per prodotti di cosmesi
  • Materiali di bioedilizia
  • Vetroceramica
  • Oggetti d’arredo e di design

 

Un esempio? Da 100 Kg di frammenti vetrosi selezionati si ottengono 100 Kg di vetro nuovo.

RESIDUO NON DIFFERENZIABILE

Cosa si butta nel RESIDUO NON DIFFERENZIABILE?

Dopo aver fatto una corretta raccolta differenziata, quello che resta è una frazione davvero esigua. Gli unici oggetti che vanno gettati nei cassonetti e bidoncini grigi, infatti, sono quelli costituiti da materiali non riciclabili, o almeno non allo stato attuale. Anche la filiera del residuo non differenziabile prevede un passaggio di selezione e ripescaggio delle componenti – prevalentemente metalliche – indirizzabili altrove.

Rientra in questa categoria di rifiuto tutto ciò che non è recuperabile nelle altre filiere di riciclo. Alcuni esempi:

  • Scontrini
  • Mozziconi di sigaretta
  • Polvere
  • Giocattoli
  • Vasi di terracotta
  • Cristallo
  • Pyrex
  • Abiti e accessori
  • Bicchieri rotti
  • Tappi in silicone
  • Spugne e stracci
  • Mascherine e cerotti
  • Guanti in gomma
  • Ovatta
  • Cannucce e posate in plastica
  • Accendini
  • Cancelleria
  • Scotch
  • Fotografie
  • Capsule
  • Carta da forno
  • Lenti a contatto
  • Cotone e cotton fioc
  • Dischetti e salviette struccanti o igieniche
  • Assorbenti igienici
  • Pannolini
  • Lamette
  • Gomme da masticare

RESIDUO DI NOME E DI FATTO

Il residuo non differenziabile è costituito da tutto ciò che rimane dopo aver effettuato una raccolta differenziata di qualità. Vanno conferiti nei bidoncini e cassonetti grigi, infatti, tutti i materiali non avviabili alle normali filiere di riciclo. Si tratta di una tipologia molto varia nella sua composizione, ma poco voluminosa, quando si opera una corretta raccolta differenziata.
Restano fuori da questa tipologia tutti quei rifiuti che seguono un iter particolare: i rifiuti ingombranti (come ad esempio mobili o elettrodomestici di grandi dimensioni), che vengono ritirati gratuitamente a domicilio da Alia Servizi Ambientali; e i rifiuti industriali prodotti dalle aziende (tessili, edili, manifatturiere ecc.) per i quali vengono stipulati specifici accordi in conformità alle leggi vigenti.

IL CICLO DI VITA DEI RESIDUI NON DIFFERENZIABILI

  • RACCOLTA DIFFERENZIATA
    Il percorso del residuo non differenziabile inizia con una corretta suddivisione del rifiuto: si conferisce nella raccolta di colore grigio soltanto quella frazione di rifiuto che non può essere conferito altrove. Nella suddivisione domestica dei rifiuti, ognuno di noi dovrebbe assicurarsi che la frazione residua sia sempre meno voluminosa di tutte le altre.
  • RECUPERO
    Il residuo non differenziabile viene raccolto da Alia Servizi Ambientali e portato presso impianti di trattamento meccanico-biologico. Qui, prima di tutto, vengono individuate e prelevate le componenti plastiche e metalliche che possono essere recuperate. La selezione meccanica dà così origine a un percorso diverso a seconda della tipologia di materiale:
    – FRAZIONE SECCA
    La frazione secca dei rifiuti darà origine al combustibile solido secondario (CSS), altamente infiammabile, viene inviato ai termovalorizzatori, dove viene trasformato in energia;
    – FRAZIONE UMIDA
    La frazione umida, invece, sarà avviata a processi biologici di stabilizzazione: è quella che viene definita FOS (frazione organica stabilizzata), rielaborata per essere utilizzata per la copertura giornaliera in discariche o impianti analoghi, dove sistemi di aspirazione possono recuperare energia verde sotto forma di biogas.
    – SOVVALLO
    Tutto ciò non può essere recuperato in alcun modo, il cosiddetto “sovvallo”, viene inviato in discariche controllate per lo smaltimento finale.